giovedì 13 maggio 2010

OMAGGIO AL GUERRIERO D'EUROPA: LEON DEGRELLE

Si viene pervasi da un ingombrante senso di inadeguatezza nel "provare" a narrare le gesta del Mito di Leon Degrelle, ci si sente quasi non degni nel sillabare il suo altisonante nome. Perché questo in fondo è l'uomo che, assieme a pochi altri, ha realmente amato le sorti della Sacra terra D'Europa e di tutti i suoi popoli. I suoi scritti trasudano di un inestinguibile ardore, misto a pathos difficilmente eguagliabile che riesce ad esaltare anche gli animi più assopiti. Un politico che fece del Senso del Sacrificio per il prossimo il suo sacro valore imprescindibile: fervente oppositore del "partito dei parlamentari" intraprese una sensibilizzazione della Democrazia del Capo contro la Democrazia del Branco, conquistando così quasi il 60% dei consensi solo nella classe operaia. Smascherando gli squallidi interessi che muovevano i beceri politicanti, si fece massimo esponente delle spettacolo della politica muovendo l'interesse di schiere di giovani belgi che lo seguirono volontariamente sul fronte dell'Est, nell'ora in cui la Storia presentò l'occasione di ricoprirsi di allori ad imperitura memoria. E' proprio sul fronte russo che il giovane Degrelle scriverà le pagine più belle per la gioventù europea: parte con un pugno di volontari Valloni anch'egli al grado di soldato semplice e battaglia dopo battaglia (75 corpo a corpo vincenti) arriverà al grado di Generale di corpo d'armata, diventando il solo straniero decorato col Cavalierato della Croce di Ferro con foglie di quercia. Nelle sue azioni di guerra non si evince l'uomo votato alla becera violenza, bensì il sacrificio del corpo e dell'anima per un ideale assoluto, che può rappresentare le terre europee per Degrelle quanto le poleis greche per l'oplita spartano alle Termopili. «Tutti portiamo la nostra croce: occorre portarla con un sorriso d’orgoglio, perché si sappia che siamo più forti della sofferenza, e anche, perché coloro che ci feriscono comprendano che le loro frecce ci colpiscono inutilmente. Che importa soffrire, se vi è stata nella nostra vita qualche ora immortale? Quanto meno, si è vissuto!». E' qui che si racchiude forse al meglio lo spirito del condottiero Degrelle: un uomo avvezzo a dormire nel fango con la propria truppa; un uomo che, per salvare il cuore dell'Europa dalle orde bolsceviche, combatterà per 1000km in ritirata al fianco di seicentomila europei
di ogni nazione; un uomo che dall'esilio spagnolo continuerà a guidare spiritualmente generazioni di europei, votandoli all'amore per la propria patria e per la Tradizione. Un filosofo della politica che scelse di combattere contro la piovra comunista prima ed il liberismo liberticida americano poi. Certo, scelse un’alleanza sconfitta. La scelse in buona fede e pensando fosse l’unica possibile per emanciparsi dalla barbarie borghese e cialtrona, che governava stancamente il suo continente e la sua Patria. Non basterebbero 5 uscite di RS per essere almeno esaustivi sulla figura di Leon Degrelle. Vi vogliamo lasciare allora con un invito a voi giovani, nel cuore della vostra adolescenza, un invito dello stesso Generale che, prima di voi, ha colpito dritti al cuore noi figli delle Sacra terra d'Europa: "Solo coloro che hanno fede sfidano e rovesciano il destino! Credeteci! E lottate! Il mondo, lo si perde o lo si prende! Prendetelo!”

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