domenica 20 febbraio 2011

STRATEGIE DI MERCATO

Il principale compito di un governo è sicuramente quello di tutelare il proprio popolo, educarlo e cercare di creare le condizioni affinché esso prosperi al meglio. Abbiamo già detto in passato che oggi la classe politica è intenta a svolgere più un ruolo più di amministratori che di veri e propri politici. Amministrare è implicito nel ruolo politico ma non è dominante. Ma perché però oggi “amministrare” è così importante? Più volte abbiamo indirizzato le nostre critiche e i nostri sospetti nei confronti delle lobbies economiche, industriali e non, ree di governare nell’ombra alle spalle del popolo, servendosi dei partiti politici. Fantapolitica? Diremmo proprio di no. Il nostro ragionamento ci porta inevitabilmente a parlare del PIL (prodotto interno lordo) e del fatto che esso sia semplicemente un parametro economico, in grado di fornirci indicazioni riguardo la ricchezza materiale del nostro paese, tralasciando però completamente salute, cultura, benessere interiore, ambiente. Bob Kennedy il 18 marzo 1968 tenne un discorso pubblico apertamente in contrapposizione con la politica del PIL, incapace di analizzare a fondo lo stato di un paese, andando quindi controcorrente con la tradizione iper-liberista e manageriale della sua nazione. Caso del destino fu assassinato nemmeno tre mesi dopo. Un’interessante puntata di Report, andata in onda di recente, ha spiegato perfettamente che l’innalzamento del PIL non corrisponde quasi mai ad un benessere generale per tutte le classi sociali. Le imprese che pesano sul PIL sono quasi tutte società per azioni SPA che, naturalmente, all’aumento del fatturato fanno corrispondere dei dividendi per gli azionisti, al contrario l’abbassamento del fatturato produce disoccupazione e abbattimento di quelli che sono considerati dei costi (riduzione del livello di sicurezza per i lavoratori, raggiri più o meno legali per evitare i costosi processi di smaltimento dei rifiuti ecc.). In sostanza quando il PIL aumenta l’occupazione rimane stabile e la percezione ai consumi è intatta, quando il PIL scende l’inflazione sale, e con essa la riduzione del potere di acquisto del ceto medio-povero, e la disoccupazione sale (annessa e connessa la cassa integrazione pagata dallo Stato attraverso i contribuenti). Le Industrie seguono precise Strategie di Mercato che mirano soltanto all’accumulo di guadagni senza avere il minimo controllo dello Stato e senza doversi preoccupare di nulla. Gli esseri umani sono venduti a parimenti di merci di scambio, affittati con contratti a tempo determinato, a progetto, senza che essi possano reagire in nessuna maniera. Mai come oggi il divario tra maestranze lavorative e sistema capitalistico era divenuto così ampio e incolmabile. Il mercato impone flessibilità ed è il mercato che comanda, non questo o quel governo, perché l’obiettivo principale è sempre lui: il PIL. Il Progresso si tramuta in livelli di produzione sempre più elevati e più veloci. La Cultura e la Salute ostaggio del denaro, la Natura stuprata e saccheggiata e defraudata di ogni suo particolare. Quanto dovremo aspettare ancora? Qual è il limite che dovremo toccare? Quando l’uomo si renderà conto che non potrà nutrirsi domani di banconote o di obbligazioni bancarie? Quanto ancora manca all’umanità per ribellarsi a questo gioco al massacro? Non lo sappiamo. L’unica cosa che sappiamo per certo è che Noi, comunque sia, siamo pronti da un bel pezzo!

domenica 13 febbraio 2011


Ieri pomeriggio l'Associazione Culturale Tradizionalista "Sol Invictus" ha tenuto un banchetto in pieno centro,in Viale Secondo Moretti,per rammentare a tutti il genocidio perpetrato nei confronti dei 10.000 martiri italiani massacrati ed infoibati in Istria dalle bande comuniste titine tra il 1943 e il 1947.
LE VITTIME DELLE FOIBE VOGLIONO GIUSTIZIA...NOI NON DIMENTICHIAMO !